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EVOLUZIONE - RIFLESSIONE POSTUME DI UN AUSTRALOPITECO

saverio bari

regia saverio bari

anno 2023

attori Saverio Bari

scheda artistica

Il teatro, per sua naturale costituzione, è strumento di informazione sul presente. Che sia epico o intimo, che si occupi della grande storia, o di piccole vicende, il teatro svela e porta a conoscenza, affronta il rimosso, smonta, scava, e prepara il terreno per il nuovo. Il teatro riflette, ovvero rimanda un immagine, quindi è specchio. E il teatro riflette, ovvero elabora contenuti, quindi è pensiero.
Credo sia compito di ognuno, ciascuno a suo modo, occuparsi dei temi importanti che hanno a che fare con le sorti dell’umano, come la politica, l’economia, e l’ambiente. E credo sia compito del teatro stimolare l’umano nella sua ricerca di se stesso, porre domande per innescare un pensiero, mostrare direzioni per presagire un cammino, o scuotere con forza per svegliare dal torpore.
Parlare di evoluzione è un modo per rimettere a fuoco la nostra posizione nella complessità delle cose; riacquisire la consapevolezza della nostra connessione al pianeta, e della nostra dipendenza; vuol dire parlare del cambiamento; vuol dire ricordare che l’equilibrio raggiunto non è mai stabile, e che non è un punto d’arrivo: non ci si può arroccare e smettere di ascoltare.
Il libro di Paolo Silingardi ha a che fare con tutto questo. Per questo ho deciso di farne un opera teatrale, perché vibrasse con forza sulla scena, dove l’agire di uno può trasformarsi nel fare di molti.
Una scena scarna: poche casse di legno ammucchiate in un angolo, una lunga corda calata dall’alto, (se possibile appendere), un semplice fondale per alcune proiezioni, (se lo spazio lo permette), ed un attore.
Un monologo quindi: il nostro protagonista è un “australopiteco”, un primate precursore del genere umano, estinto 2 milioni di fa, e che, miracolosamente riportato in vita in laboratorio, e poi istruito e osservato per anni, sfugge ai suoi carcerieri per incontrare gli umani, vuole metterli in guardia sui pericoli imminenti, dovuti ai loro atteggiamenti, irresponsabili e noncuranti delle conseguenze.
Una cavalcata lungo la storia dell’umanità, raccontata da qualcuno che ha vissuto in prima persona l’evoluzione come un processo che può portare, e ha portato, alla fine di una specie, all’estinzione: tra annunci di sciagura e parole di speranza, risate, commozione, dati scientifici e numeri, a ricordare che non siamo eterni, per spronare al cambiamento, e perché ognuno faccia la sua parte. Anche poco… perché poco per tanto, fa comunque molto.
Moltissimo.

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