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La festa è finita

SB Teatro

regia Giorgia Mazzucato

anno 2023

attori Eleonora Bernazza

scheda artistica

Rebecca e Sofia, oltre ad essere cugine, sono due amiche inseparabili. Cresciute nello stesso paese, a pochi metri di distanza, hanno sempre condiviso tutto. Se però Rebecca è goffa e imbranata, Sofia è agile e riesce in tutto. Da quando sono bambine sognano di festeggiare insieme i loro diciotto anni, ma quando il giorno della festa finalmente si avvicina, tra le due tutto improvvisamente cambia e nulla sarà più come prima. Attraverso un’esplorazione della memoria, Rebecca cerca di ripercorrere tutti gli eventi che l’hanno spinta a compiere quel gesto estremo.

Liberamente ispirato al delitto di Avetrana, lo spettacolo dà voce a Rebecca, accusata dell’omicidio della cugina Sofia. Nell’affidare la narrazione della vicenda direttamente a lei si è scelto di non demonizzarla, di raccontare questa storia da un’altra angolazione, cercando di indagare la sofferenza, il disagio, il senso di inadeguatezza e di vergogna verso il proprio corpo. L’odio, alimentato dalla madre, che da sempre l’ha costretta a un confronto impossibile con Sofia, diventa il motore delle sue azioni e ciò che dà ritmo al racconto, in un crescendo di tensione sempre più forte.

Tema centrale è quello della memoria, simboleggiata da una lunga corda rossa, che nelle mani di Rebecca diventa lo strumento per ricostruire l’ordine degli eventi. Da questa matassa emergono tutti i ricordi che la legano alla cugina e al loro percorso di crescita comune. Giocando con questo oggetto, Rebecca dà vita a un mondo: la corda che Sofia saltava da bambina, il vestito rosso che lei avrebbe voluto indossare per i suoi diciotto anni, il cibo che la madre la costringeva a mangiare. La corda, che finisce per strozzare la stessa Rebecca alla fine del suo racconto, è anche l’immagine dei rapporti e delle costrizioni familiari che ci soffocano, che ci impediscono di affermare la nostra identità, spingendoci ad essere ciò che non vogliamo. Il titolo "La festa è finita" è un riferimento alla festa di diciott’anni di Rebecca durante la quale avviene l’omicidio di Sofia ma è anche un’espressione che indica contemporaneamente la fine per Rebecca della sua adolescenza e della sua libertà e l’inizio di una vita che sarà costretta a vivere in carcere.

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