In Gara

Per lei, nel giorno del suo compleanno

Francesco Bianchi

regia Francesco Bianchi

anno 2023

attori Simone Tangolo, Monica Buzoianu

scheda artistica

Sinossi
Una camera da letto, un Uomo e una Donna. Uno squadrone di soldati irrompe e incita l’Uomo alla guerra. Un assalto pacifico che sancisce l’inizio di un viaggio. Qual è la meta? Oggi è un giorno speciale. È il racconto di una partenza
improvvisa, per consegnare un regalo di compleanno, un lunghissimo viaggio in cui trovano posto dubbi, domande, parentesi rimaste sospese di un io che prova e riprova a fare il bilancio della propria esistenza. Senza riuscirci. Un treno, poi un taxi, poi un aereo in cui molti cliché della vita sociale occidentale si manifestano in modo inaspettato, a volte violento. Un incubo personale che si innesta nell’incubo collettivo di un mondo sempre più frenetico e disumanizzato. E nel frattempo: La vita, nella sua forma più reale e spietata. Lei? Aspetta. Aspetta e basta. Al telegiornale passa la notizia di un incidente aereo che non ha lasciato in vita nessun passeggero. Il confine tra la vita e la morte, tra ciò che era e ciò che è, ormai non esiste più. Eppure se si guarda con attenzione, si possono ancora intravedere le cose per come sarebbero dovute andare. Forse la parte migliore del viaggio è stata viaggiare. Almeno sarà valso a qualcosa. Forse. Forse non siamo poi così importanti. Forse se ci concentrassimo su quello che davvero fa muovere il mondo, non ci perderemmo nei nostri viaggi senza fine e senza speranza.
Per lei, nel giorno del suo compleanno è una struttura a quadri in cui il protagonista (chiamato semplicemente Uomo), in una folle giornata, compie un viaggio per consegnare un pacco regalo ad una donna. Lo spazio del viaggio si
compone di tante attese e tempi morti all’interno dei quali il protagonista comincia a fare i conti con la propria esistenza e con le proprie ombre. Questo percorso è immerso nell’atmosfera ambigua di una realtà che potrebbe essere un sogno in cui i pensieri, liberi di vagare, provano a trasformarsi in azione ma restano bloccati nel limbo della psiche. È un ironico e amaro flusso di coscienza, spesso interrotto dall’incontro con gli altri personaggi che, come lui, sono protagonisti del proprio viaggio e che, con più enfasi di lui, cercano di prendere per le corna la vita risultandone sempre disumanizzati, abbrutiti, degenerati. Essi compongono il quadro multiforme e rumoroso della vita che con la sua brutalità crea un profondo senso di vertigine e di tedio. All’interno di questo folle viaggio, l’Io monologante prova disperatamente a dare un senso a sé stesso e a ciò che lo circonda.
In definitiva, il problema centrale di cui il testo sembra portatore è la mancanza della prospettiva di un futuro.
Una mancanza forse auto-generata, auto-imposta, auto-inflitta come una punizione Cioraniana per il fatto stesso di essere nati.
Un futuro che non sembra correlato alle premesse che ognuno fa per sé stesso e per la sua vita.
Come sempre, la risultante di questa riflessione rimane aperta e sconosciuta.

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