In Gara

In alto mare

Compagnia Dunamis

regia Michele Ciardulli

anno 2023

attori CON DANIELE SANTISI, MATTEO CARABELLI, SERGIO LONGO E CON SERGIO LOMAZZI, FRANCISCO VENERI

scheda artistica

Sinossi
Isolati su una zattera in mezzo al mare ci sono tre personaggi denominati: Il grosso, il medio e il piccolo. Sono vestiti elegantemente e mantengono un fare aristocratico che, nonostante l’estrema situazione, li porta a mantenere un certo contegno formale. La fame inizia a farsi sentire fortemente. Non è certo nobile lasciarsi prendere dal panico. La cosa migliore è quella di essere razionali. Se non hanno cibo e hanno fame l’unica soluzione è che uno di loro si sacrifichi per la causa. Ma chi sarà disposto a farlo?
Con manipolatori giochi di parole, strategie verbali e piccoli tradimenti il medio e il grosso cercano in tutti i modi di convincere il piccolo a sacrificarsi. Il terzo, però, non ha alcuna intenzione di essere mangiato. Durante la battaglia dialettica il tempo trascorre e cambia secondo il suo ciclo naturale, indifferente alla loro gara per la sopravvivenza. Sembrano immersi in una bolla, estraniati da tutto. Solo alcuni stravaganti e inaspettati incontri interferiranno con il loro mondo.
Mrozek usa tre uomini di potere come fosse un esperimento scientifico. Da soli, senza una collettività condizionabile, non possono che reiterare le loro dinamiche politiche fino alle estreme conseguenze. L’ultimo rimasto chi mangerà?

Note al testo
​​L’etichetta di esponente del “teatro dell’assurdo” è sempre stata rifiutata dallo stesso Mrozek fin da subito. Come in altre pièce dell’autore, infatti, assurdo è solo il contesto nel quale si muovono i personaggi dello spettacolo, ma le relazioni e le dinamiche sono fortemente reali: grottesche piuttosto, ma mai artificiali. Il teatro di Mrozek non è un teatro senza certezze né scopo, ciò che c’è di “strano” nei suoi spettacoli è sempre una caricatura del reale, mai un’astrazione, un mezzo per mettere al centro tematiche esistenziali, per fare una fenomenologia, non per mettere in luce i caratteri insignificanti della vita. ”Io e me stesso, da solo; io e un altro essere umano; io e la società; io e il metafisico. Quattro relazioni fondamentali, quattro dimensioni del mio essere.”
Esattamente come una vignetta satirica (Mrozek era anche un fumettista), In alto Mare stimola non solo una riflessione sulle dinamiche del potere e della giustizia, ma un vero e proprio ritratto dell’uomo.
Assurde sono solo le premesse di questo disegno - e forse, oggi, nemmeno quelle, visto che la mancanza di risorse è reale, concreta, palpabile - ma il risultato che si ottiene è assolutamente realista e permette all’autore di andare a fondo delle dinamiche umane, regalandoci un ritratto che è certamente una caricatura che accentua alcuni tratti, ma di certo non li inventa. “I mostri mi tengono imprigionato, ma allo stesso tempo mi affascinano.”, dice Mrozek.
I tre naufraghi sono solo apparentemente distanti dalla nostra quotidianità, man mano che la pièce si sviluppa, la cornice grottesca nella quale si muovono i personaggi passa in secondo piano, per lasciare in primo piano le parole del

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