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IL CUSTODE

CRACALIA ETS

regia JOHANNA LOUISE WITT

anno 2023

attori FABIO ZULLINO

scheda artistica

Johanna L. Witt e Fabio Zullino si incontrano a Melpignano nel 2022. Partecipano a una residenza artistica guidata da Giacomo Veronesi. Inizia il loro dialogo artistico, cercano nella società, quei costrutti assurdi, che possono determinare modelli autorevoli della nostra comunità. Dal 2020 al 2023, l'attore Fabio Zullino intervista diversi abitanti del suo paese natale, Melpignano, piccolo borgo del sud della Puglia. Emergono conversazioni su sogni, obiettivi e ricordi, sulla domanda "restare o partire?". Tutte le storie sono legate ai luoghi, all'architettura, alle pietre, e per quanto specifiche in ogni caso, sono comunque universali. LA PIAZZA, IL BAR, LA CHIESA, IL PARCO GIOCHI, LA PERIFERIA, IL MARE sono i palcoscenici di una città media italiana. Affascinati dalle storie emerse, l'attore Fabio Zullino e la regista amburghese Johanna L. Witt hanno proseguito la ricerca con l'obiettivo di creare uno spettacolo teatrale. L'osservazione e l'analisi del materiale di partenza, tuttavia, non porta a un lavoro documentaristico. L'interesse degli artisti è piuttosto quello di aprire uno spazio narrativo immaginifico che sia percepito come familiare ma che serva da superficie di proiezione. Un linguaggio narrativo reale, conosciuto ma ugualmente estraneo. Dopo un'ampia fase di ricerca "intellettuale", iniziano a tradurre le loro domande in eventi performativi durante il mese di marzo 2023. Nascono una serie di confronti e giochi nei contesti laboratoriali guidati da Zullino a Melpignano e a Otranto. Nasce una performance di 6 ore, in piazza San Giorgio a Melpignano. Da questa forma ludica di ricerca, si cristallizzano finalmente un personaggio, la sua storia e una struttura narrativa, che prendono sempre più forma nelle prime improvvisazioni. Nasce così Il Custode.
LO SPETTACOLO SARA' PRESENTATO NELLA SUA FORMA DEFINITIVA DOPO UN TERZO PERIODO DI RESIDENZA PREVISTO PER MARZO 2024.
IL VIDEO ALLEGATO AL PRESENTE PROFILO E' PARZIALE

SINOSSI
In un paese non troppo piccolo e neanche troppo grande di una terra di mezzo vive Fio.
È un uomo d`età media, non particolarmente bello, nemmeno brutto. Un uomo mediamente gentile. È il custode. Quando è diventato custode? Lo è da sempre. Le giornate di Fio seguono un ritmo infinito, sempre uguale e sempre leggermente diverso. Una monotonia cangiante come guardare il mare. Non si finisce di essere Custode a una certa ora. E visto che non finisce neanche inizia. È piuttosto uno stato, un essere. Un giorno accade un incidente. Fio cade. E lì, caduto, immobile sul pavimento, passano ore (o sono giorni?) in cui il tempo si disintegra, i frammenti di memoria e tutte le voci di tutte le storie che ha custodito (il sarto, la migliore amica dell'adolescenza, la donna più vecchia del paese, la giovane coppia di sposi, l'arrotino, i 7 fratelli poveri, la prefica, il professore etc.) si uniscono per formare un quadro. Il quale, anche se solo per pochi secondi, restituisce un senso del suo vivere nella terra di mezzo.

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