In Gara
La Grazia
Luca Oldani
regia Irene Serini
anno 2023
attori Francesca Camurri, Luca Oldani, Giorigo Vierda
scheda artistica
PRESENTAZIONE
Tre personaggi senza nome sono nello spazio. Due amici e un’estranea. È la “Giornata vinaccia”, e va festeggiata. Niente di trascendentale; in questa giornata puoi scegliere se essere cordiale o non essere cordiale, se indossare qualcosa di vinaccia o non indossare qualcosa di vinaccia. La “Giornata vinaccia” dà un’atmosfera, un colore alle cose che si fanno, al modo in cui si fanno. La giornata inizia con una visione; il personaggio principale vede che il balcone di fronte è pieno di piante e fiori e lo ha riempito un signore. Una visione questa che sembra un gioco, una storia da continuare, e infatti i personaggi la continuano, come se questo fosse il miglior modo, e forse l’unico, per riempire il vuoto. La storia deve stare sempre su, ma anche le cose che fanno tra una pausa e l’altra della narrazione devono stare sempre su; appena torna la realtà, la noia, il vuoto, è la fine. La domanda che scandisce i momenti in cui finisce qualcosa, un’invenzione o un gioco, è sempre la stessa: “E adesso, che faccio?”. Se la passano, questa domanda, senza che arrivi una risposta, e allora non si smette di inventare, di giocare, non si finisce di scappare dalla realtà e dalla solitudine. Un continuo scontro fra ciò che è la vita concreta, nuda e cruda, e ciò che si idealizza; speranze, sogni, relazioni, aspettative. La soluzione è fare meno? Accontentarsi, forse. Rimanere nella realtà così com’è. Farsi bastare un pensiero, anche piccolo, per sentirsi realizzati, centrati, tutt’uno con il mondo almeno per un giorno. Probabilmente “fa schifo”, come dice il personaggio principale. Probabilmente uno spazio, un momento di autenticità, si può trovare. Tre personaggi e le loro solitudini, i loro vuoti interiori, le loro piccole miserie: le flessioni, i litigi, i compleanni inventati,
le meringhe, tutte foglie che appassiscono e cadono per terra, rivelando l’autunno delle loro anime, la grazia dei rami spogli.