In Gara

E cadere sarà lieve

Il collettivo della solitudine

regia Francesco Errico

anno 2023

attori Andrea Milgliorini e Rossella Guidotti

scheda artistica

Giulia ha 17 anni, i capelli corti e un carattere forte.
Giulia ha le braccia tese e i pugni chiusi; ha il diavolo in corpo, perché la testa le è piena di
domande cui tutti le chiedono di rispondere: chi sei, cosa vuoi fare, cosa vuoi diventare.
Giulia ha la rabbia feroce di chi non ha risposte.
Giulia grida, insulta, picchia, umilia, taglia, svende, si fa il vuoto intorno e spera che in quel
vuoto le domande cessino, finalmente.
Giulia è su di giri, è su se stessa, è al top. Sul tetto di un palazzo, con il vuoto intorno e le
sneakers sul cornicione; all'apice del tabula rasa che desiderava, di cui l'adolescenza è
capace. Giulia sta per saltare, perché sa che nessuno la perderà.
Giulia sta per saltare, perché sa che nessuno la prenderà.
Poi arriva l'uomo ragno.
Ha un costumino attillato, qualche posa imbarazzante, delle battute scadenti da fumetto
settimanale. Ma prende tempo. Si prende cura. Prende Giulia, prima che cada. La fa
scendere dal palazzo, almeno per oggi. Perché sotto la tuta rossa e blu di Spiderman c'è
Federico, che di anni ne ha gli stessi di Giulia e di pugni ne ha presi un sacco. Federico sa che
le dinamiche del vivere sociale possono diventare atroci, che le domande sull’identità
possono essere dolorose al punto che, come un novello Barone Rampante, lui è scappato a
vivere sul tetto di un palazzo pur di sfuggirci.
I due diciassettenni restano sulla cima dell’edificio, isolati dal mondo, restano nel proprio
bilico; estremi opposti di un medesimo disagio. Cercano di parlarsi, cercano di raccontarsi e
interrogarsi, cercando di incontrarsi, ma sembra riescano solo a scontrarsi come due
antagonisti da fumetto, in cima a un grattacielo.
“E cadere sarà lieve” è una dedica accorata all’adolescenza e ai suoi territori di disagio.
Abbiamo evocato due figure estremizzate, eppure reali, cercando di consegnare alla loro età
il compito di essere avanguardia del mondo adulto e di alcune sue tensioni: l’incertezza di
futuro, la zoppia relazionale, la voglia di isolamento. Le ragazze e i ragazzi, crediamo, sanno
intercettare ed acuire, a volte dolorissimamente, le problematiche latenti del mondo che li
circonda. Non si possono esimere dal cambiamento, dalla trasformazione naturale del loro
crescere, ma al contempo non hanno nessun accompagnamento in questo percorso, guidati
solamente da un grosso schermo alle loro spalle (di scena) che gli propina pubblicità
spazzatura.

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