In Gara

Verderame

Le TSC

regia Giulia Pizzimenti

anno 2023

attori Giulia Pizzimenti

scheda artistica

Vivono, in ognuno di noi, dei corpi estranei. Abitano la nostra psiche come parassiti, residui di chi ci ha preceduto. Non sono necessariamente negativi: sono soltanto un Altro che ci abita.
Verderame è la storia di una nascita, di un venire al mondo che si rivela davvero solo quando incontra e si scontra con questo Altro.
Sola al centro di una stanza vuota sta Miranda, una ragazza come un'altra, pronta a renderci partecipi di un suo sogno ricorrente.
Ma oggi qualcosa cambia nell’ordine solito del sogno. Emerge dal suo inconscio un parassita, un teschio bianco di nome P, che la intrappola nell’incubo.
Miranda si ritrova così a scendere sempre più giù nel suo inconscio per fare finalmente i conti con la sua origine; rivivendo alcuni momenti salienti delle vite della madre e della nonna.

Tre quadri distinti fanno emergere la storia delle tre donne, tre personaggi archetipi: la giovane ingenua, la madre smarrita, la strega. Tre solitudini differenti, al cui centro si staglia, equamente dolce e crudele, quel groviglio di vita e di morte che è “venire al mondo” e “dare alla luce”.
Fin da subito, la metafora del fungo ci è parsa calzante, per raccontare in chiave simbolica questa convivenza necessaria fra ospite e parassita, fra Io e Altro, fra essere generati e generare.

Abbiamo scelto di lavorare a un testo composito, che oscilla continuamente tra il sogno e l’incubo, tra l’horror e la fiaba, in cui il linguaggio dei puppets si accosta al linguaggio del performativo. Il mondo in cui Miranda precipita è colorato, esploso; un mondo in cui la logica stringente della veglia lascia spazio a un susseguirsi di eventi scenici apparentemente frammentati.
Da un punto di vista estetico e scenografico, abbiamo cercato una cornice essenziale, simbolica nella quale si muovano queste tre protagoniste. Un luogo vuoto, una porta bianca e un gabinetto. Il luogo è un bagno: centro per eccellenza dello scarto, del rimosso che ritorna a galla. Pochi altri oggetti scenici accompagnano la storia e segnano via via i vari ambienti: un teschio, una bambola, dei semi neri, una pagnotta di pane.
I colori di luci e costumi sono netti, vivaci, si stagliano senza ombre come quelli dei sogni.
Allo stesso modo, la partitura sonora vuole rimandare alla dimensione onirica e associa ogni personaggio ad un bacino di suoni differente: per Miranda il caos, per Dora il suono dell’acqua, per Petra il suono della terra.
A ciò si aggiunge lo strumento video. Alcune proiezioni sulla porta bianca accompagneranno il percorso di Miranda delineando un parallelismo tra le vite delle protagoniste e la vita del mondo naturale. Animali e piante che nascono e muoiono; funghi che decompongono e dalla morte ricreano la vita. Anche l’uomo, in fondo in fondo, altro non è che vita organica al pari di loro.
E la vita continua. Anche nostro malgrado.

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