In Gara

LA SCINTILLA DI ORLÉANS

BisLuck

regia Noemi Giulia Fabiano

anno 2023

attori Francesco Barra, Roberta Caputo, Simona Carrino, Chiara Esposito, Andrea Grattagliano, Luca Grattagliano, Vincenzo Ioffredo, Diego Sommaripa;

scheda artistica

Giovanna D'Arco aveva diciassette anni quando ha condotto fieramente le battaglie della campagna della Loira.
Oggi la sua immagine è associata ad una Santa, è patrona di Francia, perché nell'opinione collettiva l'innocenza dettata dalla sua condizione (vergine, giovane, non istruita, di umilissime origini) la ergeva a candidata perfetta per interloquire col Divino.
Ho scelto di occuparmi di una rilettura di Giovanna D'Arco puntando su una visione più laica nella quale distinguere la sua contemporaneità: Giovanna, rappresentante anonima degli svantaggiati sociali del 1400, non aveva nessun mezzo per uscire dalla sua condizione di miseria. Ho immaginato però che la sua intelligenza, indipendente dalla sua cultura, l'abbia portata a trovare uno stratagemma: servirsi di un megafono per amplificare la sua voce, uno sponsor, qualcuno decisamente più in alto di lei: Dio.
Così lei avrebbe ricevuto ascolto, nonostante le critiche (che, tuttavia, riusciva a contrastare egregiamente, come si evince da alcuni atti estrapolati dal suo processo) e avrebbe combattuto per una libertà più grande: non una libertà personale - non cercava l'emancipazione, non cercava la libertà della modesta Dormémy in cui è nata - ma la libertà di Orléans, della Francia, dai suoi oppressori.
Non tutto è catalogabile in un'etichetta specifica: non immagino che la disputa sia sul binomio “santa o bugiarda”. Sarebbe limitante. Non arriverebbe chiaro il messaggio della sua profonda autodeterminazione di essere umano. A volte ci nascondiamo dietro le definizioni, vittime dei Bias cognitivi del nostro cervello e proprio non riusciamo a immaginare le vie terze, mediane.
Così, nell'intento di non ridurre questo sforzo ad una mera cronaca storica, ho cercato di offrire la mia via terza, un ventaglio di aneddoti che riportassero alla luce la sua persona, al di là del suo genere.
Un immaginario che desidera vedere in Giovanna una leader alla quale si affida una collettività. Un essere umile, che non ha niente da offrire se non la propria battaglia interiore, la sua forza morale, la propria pietà, il valore dello stare insieme nel dolore che annulla le differenze, le gerarchie tra i ranghi. Quel dolore che rende uomini e donne simili e straordinari, imperfetti nei tratti, quindi umani.
Una proprietà ardente e onnipotente, come una scintilla che travalica ogni ostacolo.

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