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LA NOTTE

BARTOLI / BRESSAN

regia BARTOLI / BRESSAN / RIGODANZA / SAVIOLI

anno 2023

attori Lorenzo Bartoli

scheda artistica

“Qual ponte abbiamo noi gettato sull’infinito, che tutto ci appare ombra di eternità?” Dino Campana

Dino Campana nasce nel 1885 e muore nel 1932 dopo essere stato internato per lungo tempo in un ospedale psichiatrico. E’ autore di un solo libro, andato perduto dagli intellettuali a cui l’aveva affidato e che riscrive ossessivamente a memoria. La critica del tempo più volte l’ha maltrattato come irregolare, come persona strampalata e vagabonda. Solo dopo la sua morte, l’opera viene riconosciuta e inserita di diritto nella storia della poesia italiana del ‘900. La Notte è la prosa poetica che apre i Canti Orfici.

La Notte è divinità suprema dell’amore e del dolore. Il Poeta errante cammina in stato di trance dentro ad un orizzonte di visioni, allucinazioni, scorci bizantini e cinematografie sentimentali. Il cammino è un percorso mistico, un movimento circolare e ripetitivo. Il viaggio che conduce all’armonia primordiale è arduo e tragico. Le porte sono soglie da attraversare, le donne sono sacerdotesse, oracoli di sapienza. Il sesso è rito di passaggio, il ricordo un’esperienza spirituale. Il passato è lontanissimo, il tempo è sospeso ma non rinnegato. Il flusso è eterno, tutto è pronto per l’avvento del mito, ma tutto è vano, tutto è sogno, e la sua rivelazione resterà un miraggio.

Il racconto sembra strutturato secondo una concatenazione simile a quella del montaggio cinematografico: un continuo movimento di andata e ritorno tra lo spazio reale e lo spazio interiore. La lingua di Campana ci incanta perché è capace di accostare in un’unica immagine sfere sensoriali diverse, nel tentativo di raggiungere una percezione assoluta. Le parole sembrano formule misteriose e magiche, onde melodiche che aprono stanze segrete e ci conducono nei labirinti metafisici della memoria.

Il lavoro cerca di indagare la relazione con le impressioni sedimentate del ricordo e segue il poeta nel tentativo di compiere un cammino lineare sul filo spezzettato del tempo. Per sostenere la densità di una materia così alta e ormai impopolare, la ricerca compiuta dal gruppo sviluppa una sinergia tra differenti linguaggi espressivi. In scena, un tulle nero su cui scorrono in trasparenza le visioni. Dietro, un microfono. Oltre, come dentro ad una grande lanterna magica, panorami spettrali di luci e di ombre. L’attore è Poeta Errante. Il suono invade lo spazio e la parola aderisce alle visioni in un fragile equilibrio di tutti gli elementi della composizione. Equilibrio ritenuto necessario per accompagnare lo spettatore a un altro modo di sentire, inconscio e dissociato, nell’ambizioso obiettivo di produrre un’ esperienza immersiva e sinestetica.
Il lavoro ha debuttato in forma di studio nella stagione Differenti Sensazioni di Officine CAOS Torino nel febbraio 2023

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