In Gara

Cagne

alba sofia vella

regia Alba Sofia Vella

anno 2022

attori Chiara Gambino, Silvia Messina e Alba Sofia Vella

scheda artistica

Cagne sono delle carcerate, soggetti di un esperimento. Poiché incapaci di scegliere, un campione di cittadini dovrà farlo per loro. Attraverso un gioco interattivo il pubblico sarà chiamato in causa per scegliere della vita di Pina, un’ergastolana e Giò, che deve uscire il giorno dopo. Le compagne di cella vivono una relazione tossica: Pina desidera che Giò rimanga e la convince a compiere un omicidio per rimanere con lei. Le cose di complicheranno quando Maria , ex compagna di Pina, entrerà nella cella.
Cagne ha una missione di tipo civile e sociale. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico davanti a tematiche ancora troppo poco trattate attraverso un nuovo tipo di messa in scena.
Il contesto carcere è terreno fertile per sviluppare uno spettacolo che ha come genere il thriller psicologico. Durante lo sviluppo della storia si vuole seminare il dubbio nelle protagoniste e nel pubblico stesso (quarto personaggio di questa operazione teatrale) sulla difficoltà di fare la scelta giusta: quando l’uomo perde la sua umanità? In assenza di relazione? “quando si deve sopravvivere le scelte giuste sono impossibili”. Nulla può esser dato per scontato e lo svolgimento è dinamico e imprevedibile come la vita stessa. Le corde che si vogliono pizzicare sono di tipo emozionale.
Durante lo spettacolo il pubblico viene immerso costantemente. le regole sono semplici: vengono proiettate delle domande alla quale votare sì o no con il cellulare (si: schermata di blocco acceso, no: schermata di blocco spenta). L’obiettivo è quello di rendere lo spettatore attivo nella narrazione affinché comprenda profondamente le dinamiche dei personaggi. In tal modo lo spettacolo si trasforma in un gioco collettivo in cui il pubblico in sala muove le attrici e partecipa allo sviluppo della storia.
Come cambiano le scelte del pubblico? Come si modifica l’essere umano se inserito in contesti totalizzanti come il carcere?
In una società ipergiudicante, la sfida è quella di ridefinire il concetto di giusto e sbagliato, spingere l’individuo a cambiare le cose, attraverso una co-costruzione che mette sullo stesso piano attrici e spettatori in un gioco incrociato di identificazioni.

Visualizza la scheda completa su SONAR