In Gara

Decamerino

Teatro Solare

regia Ludovico Fededegni

anno 2022

attori Ludovico Fededegni, Erik Haglund, Andrea Cosentino, Federico Antonello

scheda artistica

Quattro attori e musicisti si alternano la narrazione, i personaggi e l’accompagnamento musicale raccontando alcune tra le più celebri novelle dell’opera boccacciana.
Il Decameron è una festa italiana: dialetti, culture, società, vicende, dall’Alpe a Sicilia dovunque è Boccaccio.
I ragazzi della cornice non superano i 28 anni, vivono un mondo abbrutito: ladri, flagellanti, mitomani, famiglie che si dilaniano. La peste ha aperto il vaso di Pandora. Ma Pampinea, leader del gruppo, risponde chiaramente: il male si sconfigge cantando, ballando, raccontandosi le nostre storie… in poche parole, festeggiando. Ed è esattamente questa capacità di leggere il mondo, prerogativa primordiale dei giovani di tutte le ere, l’atmosfera di questo spettacolo-concerto. Già, concerto, perché assoluta protagonista è la musica dal vivo che sostiene ogni novella non solo “musicalmente”: strumenti d’ogni sorta non si limiteranno a creare le atmosfere mercantili, monastiche e di corte ma saranno veri e propri attori capaci di trasformarsi e trasformare lo spazio scenico: da una barca a remi di birimbao a pasti luculliani a base di tammorre e campane tibetane.
L’obiettivo è quello di mostrare l’opera in tutta la sua vitalità ed universalità, restituendo alle novelle la loro originale natura di aneddoti da bar, banchi su cui saltar sopra in mezzo alla piazza, narrate di bocca in bocca secondo i dialetti, le tradizioni e i giochi del novellante di turno.

Nota di regia: "Avevamo un progettone. Volevamo parlare di donne. Volevamo studiarle, esaltarle, prenderle in giro, sbirciarle quando sono sole, quando sono in compagnia di altre donne, saperne di più insomma, forse speravamo addirittura di comprenderle (che matti!!!)… per poi fondamentalmente ringraziarle di tutto ciò che fanno per noi, di come sono, di quello che sopportano a causa di queste nostra natura, diciamo, più mascolina. Volevamo fare tutto ciò usando le storie di uno che a loro ha dedicato la sua opera più importante, che ha incorniciato 100 storielle per liberarle dalla noia, forse un po’ anche dalla prigionia.
Probabilmente abbiamo fallito. Il punto di vista è rimasto il nostro: 4 ragazzotti troppo poco cresciuti, che hanno fatto della leggerezza narrativa il loro punto di forza.
Speriamo che questa leggerezza, tanto cara a Boccaccio ( ma perché no anche a Calvino, Eduardo, Dario Fo) sia stata una buona chiave per aprire questa manciata di novelle. Noi ci siamo divertiti molto. Auguriamo una piacevole serata anche a voi."

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