In Gara

Un comune immortale

Alessandro Colombo

regia Filippo Capparella

anno 2022

attori Alessandro Colombo

scheda artistica

Viviamo in un mondo dove vincere sembra sempre più fondamentale. Non si può perdere. Ma cosa c’è dietro la paura di perdere? E che relazione c’è tra giocare e vincere? Questa è la storia di un figlio condannato a vincere e schiacciato dalla pressione paterna. Un padre opprimente, che riesce però a guidare il figlio fino alla cima dell’olimpo del tennis, facendogli toccare con mano l’immortalità. Nonostante lo scettro di numero uno al mondo dentro Andre germoglia un odio smisurato per il tennis. E’ proprio questo uno dei dilemmi di “Un comune immortale”: Essere un vincente…ma a che prezzo? Il nostro personaggio diventa un Amleto del ventunesimo secolo, un secolo in cui la sete di successo sembra essere la priorità assoluta. Fra mille demoni che lo perseguitano, saltando da un personaggio all'altro senza soluzione di continuità, in scena si proverà a raccontare cosa vuol dire diventare campione, cosa vuol dire essere figlio, essere padre, lottare per vincere, o perdere…talvolta non c’è differenza.

NOTE DI REGIA

“Un comune immortale” non è una storia sul tennis. E’ una metafora per raccontare il rapporto travagliato di un figlio con suo padre. Una storia che parla dell’ossessione del voler diventare numeri uno a tutti i costi. Il racconto di come la paura di sbagliare possa trasformarci nel fantasma di noi stessi.
Il lavoro parte da una rivisitazione originale di Alessandro Colombo del libro ‘Open’, l’autobiografia di André Agassi, ma in scena non viene riportata una semplice riscrittura della biografia; l'obiettivo è infatti quello di cogliere un punto di vista differente: il mostro che il padre di
André ha creato, avendo l'obiettivo ossessivo e maniacale di creare un campione a tutti i costi. Come il dottor Frankenstein, che di certo ha dato la vita alla sua "creatura", anche il padre di Andre Agassi ha donato al suo bambino la gloria eterna, lo ha fatto diventare il giocatore numero uno al mondo, ma la domanda che portiamo in scena è: a quale costo tutto questo? Un comune immortale ha l’intenzione di rielaborare e raccontare le fragilità che il mondo intero tende a non voler vedere nel Campione, nell'Eroe. Questo è un progetto che prevede un unico attore sul palco. Un monologo che racconta la storia di un campione ossessionato da mille paure e fantasmi.
“Sai che differenza c’è tra un vincente e un perdente? Nessuna. Il perdente perde. Il vincente non vince mai abbastanza”.

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