In Gara

Uomini, uominicchi e umanoidi

Danilo Napoli

regia Danilo Napoli

anno 2022

attori Danilo Napoli Antonio Coppola Antonietta Barcellona Sabrina Barcellona Voci di: Carlo Cutolo

scheda artistica

SINOSSI
Campania, giorni nostri.
Giulio Bassi e Giada Di Biase sono una giovane coppia in crisi. I loro problemi sembrano derivare dalla disfunzione erettile di cui soffre Giulio, ma in realtà sono molto più profondi: insoddisfazione per la vita, imparità dei ruoli all’interno della coppia, ansia sociale, mancata realizzazione personale…
A rompere definitivamente gli equilibri tra Giulio e Giada arriva Charlotte, una ragazzina timida e strana che viene affidata alle cure della coppia. La reticenza iniziale di Giulio nell’accoglierla viene superata quando, insieme a Massimo (suo grande amico nonché portinaio del palazzo), scoprirà i poteri di cui è provvista. Incuriositi, iniziano a indagare sul passato della ragazzina, venendo a conoscenza di una verità che lascerà senza parole sia loro che lo spettatore, inducendolo a chiedersi: quanto può renderci felice vivere come le macchine infallibili che la società ci chiede di essere?

NOTE DI REGIA
Quanto può renderci felici vivere in maniera perfetta? Non una falla, non un difetto. Perfetti, belli all’inverosimile, in grado di risolvere ogni problema, senza le emozioni a farci da ostacolo. Razionali, liberi. Liberi dalla schiavitù dell’infallibilità umana.
Ma ne siamo proprio sicuri? La vita è soltanto “fare la cosa giusta”? E in nome di chi, di che cosa?
Troppo spesso non viviamo come vorremmo, preoccupati di dare al mondo un’immagine di noi stessi “idonea al vivere comune nella società”. E allora ci affanniamo in palestra per rendere il nostro corpo conforme al canone estetico, perseguiamo obiettivi lavorativi o di vita che non sentiamo provenire dal profondo di noi stessi, andiamo in posti che in realtà non ci piacciono, ci sentiamo obbligati a interpretare il nostro “ruolo” di uomo o di donna. Tutto questo solo per urlare agli altri: “Guardate! Ho un fisico/lavoro/vita sessuale/vita mondana (scegliere all’occorrenza) da paura! Sono idoneo alla vita in questa società!”. Ma anche l’umorismo ne risente quando si è costretti a non poter dire determinate cose, ad autocensurarsi perché certe battute non si possono fare in pubblico per non urtare le sensibilità dei più benpensanti (però qui il rischio non sussiste perché in molti punti il testo se ne strafotte del bon-ton).
Questo è il pensiero alla base dello spettacolo, ma non viene a galla subito. Lo si capisce solo alla fine, quando le risate hanno lasciato il posto allo stupore e quella che all’inizio sembrava una commediola banale incentrata sui problemi di erezione di Giulio assume un significato più profondo. È proprio alla fine, quindi, che capiamo il vero motivo del titolo, che gioca a parafrasare Leonardo Sciascia: i tre tipi di uomo indicati sono quelli che crediamo di essere (Uomini, con la U maiuscola), quelli che in realtà siamo, nel nostro intimo (uominicchi), e quelli che la società ci chiede di essere (umanoidi, ossia macchine).

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