In Gara

SETTANTUNO* - l'uomo di merda

Contestualmente Teatro

regia Riccadro Pisani

anno 2022

attori Nello Provenzano

scheda artistica

SETTANTUNO* - l'uomo di merda

Il nostro lavoro parte da una ricerca sui fascismi online, un fenomeno in preoccupante crescita e sempre più tangibile. Ci siamo resi conto che sempre più persone, spesso i più insospettabili, riversano in rete il proprio odio, rancore e frustrazione con post, commenti e considerazioni così crudeli e agghiaccianti, da farci interrogare sulla reale natura del mondo che ci circonda. Lo sviluppo di internet e dei social media è stato il catalizzatore di tutte queste istanze ed è proprio sul web che si è concentrata la nostra ricerca. Abbiamo infatti raccolto moltissimo materiale che è diventato l’ossatura stessa del testo con tematiche che spaziano dal razzismo, all’omofobia, alla misoginia e ad ogni forma di feroce intolleranza. Il testo stesso dello spettacolo è quasi interamente figlio dei tanti post e commenti che con la loro banalità e i loro luoghi comuni inquinano il nostro presente.
In scena Flaviano (Flavio) un maschio bianco di quarant’anni che in qualche modo incarna tutte queste istanze e che conduce una vita all’insegna dell’odio. Lui racconta e si racconta dal suo punto di vista ma i suoi tentativi di ostentare ragione e coerenza non fanno altro che palesarne la pochezza umana. Flaviano si nutre dell’odio e della violenza che ogni giorno attraversa il mondo e i suoi eroi, i suoi punti di riferimento, sono tutti coloro che agiscono in nome degli “ideali” in cui si riflette. Ma Flaviano non è uomo d’azione, bensì uno dei tanti insospettabili che quotidianamente conduce una vita apparentemente normale e abitudinaria. Flaviano risulta essere poco più di un pallone gonfiato e poco meno di un guappo di cartone.
Lo spettacolo affronta la tematica del fascismo in tutte le sue declinazioni e rispecchia la banalità del male. In scena il protagonista delinea una doppia personalità. In casa è spavaldo e aggressivo arrivando a sfogare le proprie frustrazioni sulla madre, mentre al di fuori del suo spazio sicuro, diventa un personaggio anonimo e potenzialmente sottomesso. Flaviano incita all’odio e lo fa online (con delle proiezioni) dove è mascherato, cosa che ne rafforza l’aspetto di codardia e incita i suoi followers a farsi giustizia da soli (in stile picchiatori). Il finale è un crescendo delirante, dove in un ultimo sforzo Flaviano si fa carico di un atto estremo e ripugnante.
Ovviamente, ribaltando il punto di vista narrativo abbiamo scelto di operare una vera e propria provocazione, dalla quale però prendiamo le distanze con un messaggio registrato rivolto al pubblico all’inizio dello spettacolo e che introduce alla brutalità dei contenuti. Inoltre, per completare la nostra operazione lo spettacolo si chiude con una selezione di post raccolti online, che mostrano come dietro un personaggio così grottesco e apparentemente esagerato, ci sia una realtà ben più pericolosa e radicata, un piccolo esercito di Settantuno*.

* Settantuno (71) nella smorfia napoletana rappresenta L’omm ‘e merda (l’uomo di merda)

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