In Gara

Top Game - frammenti di un pilota di droni

O.O.P.Art. - Artisti Fuori Posto

regia Filippo Salaris

anno 2021

attori Filippo Salaris

scheda artistica

Cosa può succedere quando la guerra diventa un gioco?
Ormai la guerra nei cieli è sempre più simile a un videogame e sono ben lontani gli anni 80 quando un giovane Tom Cruise sfrecciava a bordo di un F14 Tomcat nel film Top Gun. C’erano i buoni e c’erano i cattivi, almeno così sembrava.
Invece oggi è in corso la terza guerra mondiale e l’occidente la sta già combattendo in questo momento. Uomini, come il protagonista dello spettacolo teatrale Top Game, sono impegnati in vari conflitti, ma questa volta è più difficile definire chi sono i “buoni” e chi sono i “cattivi”.

Sotto la forma di monologo, gli Artisti Fuori Posto danno voce e corpo al soldato Marvey Morgan, personaggio fittizio (interpretato da Filippo Salaris) e creato per dare forma scenica a tante storie vere di soldati come lui, impegnati nell’utilizzo di droni da guerra Predator, pilotati da remoto.
Il testo è frutto di un profondo lavoro di ricerca durato più di quattro anni, in cui sono state raccolte interviste di ex piloti che hanno abbandonato l’aviazione americana perché vittime di Disturbo Post Traumatico da Stress infatti, come dimostrato da diverse ricerche, chi guida un velivolo da un lontano e comodo ufficio e chi vola su un territorio nemico rischiando la vita risultano subire lo stesso carico nervoso e gli stessi disturbi mentali.

Emblematiche diventano pertanto le parole con cui ha inizio l'opera: "Il mio nome è Marvey Morgan, la prima cosa che dovete sapere di me è che facevo parte di un esperimento del governo. No, non è l’inizio di una leggenda metropolitana. E’ la pura verità... Una delle prime reclute per un nuovo tipo di guerra in cui uomini e macchine si fondono e diventano una cosa sola. Davo la caccia ai più grandi terroristi…e sono stato coinvolto in un numero inimmaginabile di uccisioni. Benvenuti nella mente della macchina da guerra più evoluta del 21° secolo!”.

La scena, volutamente scarna, è costituita da un'unica sedia (poltrona stile gaming) che rappresenta la postazione dalla quale vengono pilotati i droni e l'attore viene investito continuamente dalle proiezioni dei monitor di controllo e dalle scene di morte da egli stesso causate. Lo spettacolo è facilmente trasportabile e di veloce allestimento.

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