In Gara

Déjà-vù

Duo jeNga

regia Compagnia Duo jeNga e Antonio Villella

anno 2022

attori Jessica Da Rodda, Gaia Matulli

scheda artistica

Lo spettacolo “Déjà-vú” nasce dopo il lockdown dall'esigenza di due amiche di creare un nuovo progetto, come bisogno di condivisione, in contrasto con l'isolamento e la distanza che abbiamo tutti vissuto in questo periodo.
L'idea di questo spettacolo é venuta analizzando il periodo storico attuale e facendo un parallelismo con il 1920. Ci siamo chieste a distanza di cent'anni com'é cambiata la nostra società e quali temi sono ancora attuali.
Gli anni '20 sono anche gli anni in cui si inizia a sviluppare l'emancipazione femminile sia a livello di diritti, che a livello di indipendenza personale con influenze sul mondo della moda e del costume dell'epoca.
Indaghiamo l'universo femminile, gli ideali di bellezza ed eleganza, la rivalità femminile e lo stereotipo della prima donna, il tutto con ironia e umorismo per prenderci gioco di noi stesse mostrando anche un altro lato della donna che si cela sotto il trucco, le piume e le paillettes.
La classica coppia comica del bianco e dell'augusto viene qui proposta da Sharon, la diva, e Ginger, sua assistente e musicista che sogna di essere un giorno come lei. Niente però va nel verso giusto e tra virtuosismi e fallimenti le due clownesse mettono l'accento sul loro vissuto interiore e su come cambia il loro rapporto da una condizione di disparità alla cooperazione.
L'intento è quello di passare un messaggio, soprattutto rivolto alle nuove generazioni, di accettazione dell'altro e di collaborazione.
Il titolo “Déjà-vú” richiama la sensazione di già visto, un senso di familiarità accompagnato dalla consapevolezza di non aver veramente vissuto un determinato evento, che provoca un senso di stranezza e mistero, più vicino al sogno che alla realtà. Ci siamo fatte ispirare da questo concetto, da una parte perché andiamo ad utilizzare un'estetica ed un immaginario già visto ma attualizzandolo, dall'altra per ricreare un ambiente onirico e bizzarro dove situazioni e oggetti quotidiani vengono decontestualizzati e fatti diventare altro.
In questo spettacolo utilizziamo una pluralità di linguaggi: dal teatro fisico, alla manipolazione di oggetti, equilibrismo, musica dal vivo, danza, ma ciò che li lega tutti è la poetica e dinamica clownesca. La nostra ricerca si fonda quindi sull'utilizzare le tecniche circensi come strumenti al servizio della comicità clownesca in questo modo possiamo fornire immagini e suggestioni piuttosto che definire assunti o dare risposte.
Quando parliamo di clown parliamo di una particolare dinamica dello stare in scena legata ad un forte valore emotivo e ad uno sguardo curioso verso il mondo che ci guida anche nella creazione e nella ricerca con gli oggetti.
Nella creazione dello spettacolo ci siamo fatte guidare dal gioco e dal rapporto emotivo tra le due clownesse per far nascere conflitti e fallimenti che sono il motore dell'intera struttura.
La semplice struttura drammaturgica e la quasi essenza di testo rendono lo spettacolo fruibile da un pubblico di tutte le età e nazionalità.

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