In Gara

Il sole della Vittoria è sorto sulla nostra amata Patria

Christian Gallucci

regia Christian Gallucci

anno 2023

attori Bianca Cerro | Anna Sala

scheda artistica

SINOSSI.
Tra il 5 e il 9 maggio del 1936, con due grandi adunate di massa, Benito Mussolini proclama la fine delle ostilità in Etiopia e la nascita dell’impero.
Fin da bambina Maria scrive lettere al suo Caro Duce – che ha imparato a conoscere e ad amare come un padre. In questi giorni, nel piccolo villaggio sotto le montagne dove è nata e cresciuta, è sola con i due figli: il marito è a combattere in Africa, il Direttore della scuola del villaggio – che ha dovuto a sua volta imparare a conoscere e ad amare come un padre, è a Roma per partecipare alle celebrazioni, la scuola è chiusa.
Proprio durante questa settimana arriva dalla città Camilla, maestra elementare chiamata a insegnare nel villaggio. Ospite a casa di Maria, la loro iniziale ostilità si trasforma in un’amicizia solidale che lascia spazio alla realizzazione che la diversità esiste e può essere accettata; che la violenza subita non è mai giustificabile; che i treni non sempre arrivano in orario.

PROGETTO.
Come un padre per me è uno spettacolo che nasce da un’indagine drammaturgica sul tema della violenza – in particolare di genere – all’interno di contesti familiari o educativi, e di come questa possa propagarsi fino a coinvolgere un intero Paese.

La vicenda di Camilla e Maria, che prende spunto dal volume Caro Duce – Lettere di donne italiane a Mussolini 1922-1943; ha come ambientazione uno spazio scenico essenziale: un tavolo, due sedie e alcuni semplici elementi che di volta in volta rappresentano la piazza del paese, la casa di Maria, la stazione ferroviaria.

Le due donne sono diversissime per estrazione sociale e vissuti: l’una figlia di un medico, maestra, nubile e omosessuale; l’altra appena ventenne, già madre di due figli, poco o per nulla istruita, vittima di violenze per buona parte della sua vita.
Nate e cresciute all’interno del regime, rimarranno vittime della sua violenza mistificatoria poiché la scelta di essere liberi, tutto sommato, è un enorme salto nel vuoto.

Protagonisti assenti della vicenda sono gli uomini, i padri cui si allude nel titolo: il Diretto-re, il marito di Maria, i figli maschi della giovane donna, lo stesso Duce. La loro assenza è viva e incombe tramite le parole, le azioni e i non detti delle due protagoniste; il controllo e il potere che esercitano non ha bisogno della loro presenza fisica.

Il tempo dell’azione, infine, quella settimana di maggio che coincide con l’arrivo e la partenza di Camilla, ci fa intravedere la possibilità che la Storia abbia un andamento ciclico, e ci mette in guardia dal fatto che le conquiste della modernità, della cultura e dell’istruzione non sempre bastano a proteggerci dal ritorno di antiche tentazioni.

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