In Gara
Baby Jane
TeatRing
regia Giulio Federico Janni
anno 2023
attori Marianna Esposito, Francesca Ricci e Diego Paul Galtieri
scheda artistica
“Quando odiamo qualcuno, odiamo nella sua immagine qualcosa che è
dentro di noi.”. H.Hesse.
Due sorelle vivono nella stessa casa decadente, vestigia
di un passato in cui ambedue hanno ricoperto il ruolo di
star del cinema. Jane fu infatti una star bambina eclissata
dal successo della sorella Blanche. Ora che entrambi
versano in solitudine devono abituarsi a convivere e Jane
può avere la sua rivincita morale su Blanche che è inferma
a causa di un incidente d’auto. Un viluppo di sordidi
rancori avvolge come un caldo manto la loro vita, tra
reciproci tranelli e squallide ripicche. L’inaspettato
arrivo, nelle loro vite, di un giovane musicista in cerca
di fortuna porterà un turbamento nel fragile e sadico
equilibrio delle due sorelle concedendo la possibilità,
forse, di spezzare quelle catene che ne segnano, da sempre,
i reciproci destini.
NOTE DI REGIA:
Due sorelle. Una gabbia. Il senso di colpa. L’odio. La
solitudine. “Baby Jane” descrive in modo a tratti
sarcastico e grottesco le esasperanti conseguenze del
successo eccessivo, prematuro e poco meritato, non solo
sulla protagonista del titolo – convinta ancora in tarda
età di poter ottenere tutto ciò che vuole pestando i piedima anche della sorella, cresciuta nella quasi totale
anaffettività e nel paragone squalificante nei confronti
di Jane, ai tempi più bella e capace. Lo spettacolo si
ispira liberamente al racconto “Che fine ha fatto Baby
Jane?” di Henry Farrell, dal quale Robert Aldrich diresse
il celebre film, magistralmente interpretato da Bette Davis
e Joan Crawford, per tracciare le linee di un vero e proprio
horror psicologico che da molti punti di vista nasce e si
sviluppa in un contesto limite, in cui la profondità
espressiva del dramma rappresentato si nutre dei meccanismi
manipolatori, seduttivi e contro-seduttivi rappresentando
con vivida chiarezza le drammatiche conseguenze
relazionali e umane di ciò che si definisce
un’organizzazione borderline della personalità. “Baby
Jane” mette in scena i danni incrociati dell'invidia e del
senso di colpa sullo sfondo di una società contemporanea
che ancora oggi propone il modello del successo ad ogni
costo come obiettivo conforme di realizzazione umana e
sociale. Un testo spietato che fa luce sui rancori
familiari e sull’equilibrio instabile di un rapporto minato
da rancori mai sopiti. Uno spettacolo devastante: un canto
sull’amore fraterno corrotto.