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Così lontano così Ticino - Cronache da NN

Teatro città murata | Mumble teatro

Regia: Davide Marranchelli
Drammaturgia: Davide Marranchelli
Attori: Stefano Panzeri e Davide Marranchelli
Altri crediti: Residenza artistica presso "Teatro San Teodoro" di Cantù
Produzione: Mumble Teatro Sound design: Simone Barbieri @Akrastudios
65' - Lombardia

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Lo spettacolo

Trentamila erano, a metà degli anni Settanta, i bambini italiani clandestini in Svizzera, sepolti vivi, per anni, nei loro bugigattoli alle periferie delle città industriali. Coi genitori che, terrorizzati dalle denunce dei vicini, raccomandavano loro: non fare rumore, non ridere, non giocare, non piangere.
Il fenomeno dei Versteckte Kinder, bambini nascosti, è proseguito con numeri diversi fino agli anni '90: bambini costretti a seguire in Svizzera i genitori lavoratori stagionali, ma per legge clandestini, impossibilitati al ricongiungimento famigliare.
Due di loro sono i protagonisti di questa commedia grigio/nera, cresciuti in una situazione di disagio, senza poter vedere la luce del sole, studiare, giocare al parco come i loro coetanei, ancora da adulti incapaci di conoscere i loro sentimenti e quelli altrui, tormentati da profonde paure, da un folle desiderio di rivalsa verso una Svizzera che non li voleva e che non li vuole ancora oggi.

Il 25 settembre 2016, il Canton Ticino ha approvato, tramite referendum, l'articolo costituzionale "Prima I nostri", che invita a privilegiare, nelle assunzioni, la manodopera indigena

Cosa fare per vendicarsi, per dare un segnale forte, segnare una volta per tutte l'animo e l'opinione pubblica Svizzera?

Rapire Mina, ecco la soluzione.
Mina, la tigre di Cremona
Nata a Busto Arsizio.
Residente a Lugano.
Riportarla a casa, come la Monna Lisa.

“Così lontano, così Ticino” è il racconto di una follia che diventa realtà, un gioco teatrale collocabile in ogni parte del mondo, che eviscera, esasperandolo, il rapporto controverso che hanno gli espatriati con il paese che li ospita, qualunque esso sia: la frustrazione e l'ammirazione dell'emigrante verso un paese che gli dà da mangiare e lo detesta allo stesso tempo.
In questo caso è la Svizzera, e i 60000 italiani che ogni giorno varcano il confine come frontalieri dalle ricche province del nord Italia, a cui vanno sommati i 500000 residenti stabilmente oltreconfine.