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Parole, parole, parole

Altre Tracce

drammaturgia: Brugnano, Maselli, Zatta
con: Antonio Brugnano e Massimo Zatta
regia: Valentina Maselli
prima spettatrice: Zoe De Simone
59' - Lombardia
adatto ad un pubblico: dagli 8 ai 99 anni

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Lo spettacolo

"Parole, parole, parole", liberamente ispirato da “La grande fabbrica delle parole” di Agnès De Lestrade.

In un paese lontano e dai più sconosciuto, le parole hanno un enorme valore. I cittadini di questo paese pesano con molta attenzione ogni sillaba pronunciata, e pensano 10, 100, 1000 volte prima di dire anche solo una parola. Sembrerebbe un mondo ideale in cui vivere, un mondo in cui si riconosce il reale e grande potere delle parole. Purtroppo, si sa, non è tutto oro quel che luccica e i cittadini di questo paese non sono più saggi di quelli del resto del mondo, semplicemente qui le parole si comprano, si pagano e costano anche care. Insomma, in questo paese, se si vuol dire qualcosa bisogna andare al “negozio delle parole” e comprare ciò di cui si ha bisogno. Ed è proprio qui che è ambientata la nostra storia, a raccontarcela è il misterioso venditore di parole. Uno strano personaggio questi, apparentemente avido e interessato agli affari del suo negozio, nasconde – forse troppo bene – un cuore sensibile, soprattutto per le storie a lieto fine. Il venditore di parole ci narra quindi la sua storia preferita, quella di Max e Tonio

“Max e Tonio erano amici. Erano. Al passato. Ora non lo sono più. Sempre che si possa smettere di essere amici quando si è stati amici davvero. Max e Tonio amano la stessa ragazza. Da sempre, da quando giocavano ai cavalieri invincibili e credevano che lei fosse una principessa da salvare. Ma lei non si sentiva da salvare e loro hanno perso la meraviglia delle avventure insieme per una principessa inesistente. A Max il suo amico Tonio manca tantissimo e prova a dirglielo. Ci prova tutti i giorni. Ma nonostante compri i discorsi più costosi non trova mai le parole giuste. Bisogna impegnarsi pr ritrovarle. A Tonio il suo amico Max manca tantissimo. Ma è senza parole e non sa come farglielo sapere. E certi silenzi possono essere fraintesi. Bisogna impegnarsi per ritrovarsi...”