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Questa lettera sul pagliaccio morto

tEATROMEMORIA

testo, regia, spazio, luci Davide Pascarella
con Paola Senatore
progetto sonoro dal vivo Chiara Dello Iacovo
scenografia e creazioni materiali Gabriella Armini
assistente alla regia Claudia Manuelli
foto di scena Guido Mencari
produzione Teatro i
residenze produttive Carrozzerie_n.o.t, Nuovo Teatro Sanità, Teatro Italia Acerra

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Lo spettacolo

Arriva, un giorno, un pagliaccio su un monociclo che corre contro il nostro treno. E noi ci accorgiamo che non siamo mai stati. Tanti pagliacci e tanti monocicli camminano intorno a noi. Ognuno ha qualcosa da urlare. Ognuno non ha niente da perdere.
Questo testo racconta la vita di un personaggio inventato, senza sentire mai la necessità di dover dire che è inventato. Racconta di un essere umano che riceve il compito di raccontare l’intera vita di qualcun altro, e di come quest’essere umano prende sulle sue spalle questo compito enorme. Racconta della vita di un uomo nelle parole di chi lo ha conosciuto giusto il tempo necessario di farsi raccontare la sua vita, e poi morire.

Non so dire se è una storia di umanità, di fratellanza, se è una “storia delle storie”, se è una storia “di un uomo” con qualche sfumatura della storia “dell’Uomo”, ma so che è una storia che ha a che fare col senso primigenio di ciò che è il “fratello”.

Con questo primo lavoro, cerco di interrogare me stesso prima ancora che la scena, e poi cerco di interrogare la scena con la stessa innocenza di quando interrogo me stesso. Qual è il senso del racconto? Se ti racconto una cosa posso cambiarti la vita? Ha senso che una cosa debba essere “vera” per significare? Cosa porta le persone a scegliere di morire? Cosa racconta di noi nonostante noi? Com\'è possibile che le cose “finte” ci trasformino? Come fanno le cose poetiche a essere dette facendosi concrete? Come possono comunicare fra loro le cose immensamente grandi, come l\'universo, e immensamente piccole, come una carezza?

Queste domande le pongo al mio testo e le lascio a macerare come un humus, o a evaporare, aspettandomi che piovano sulla mia testa ignara nei momenti inaspettati, mentre insieme cerchiamo di interpretare la storia di due personaggi diversi ma con una direzione – purtroppo – comune.

A volte ci vuole una vita intera per capire il sole che sorge.
A volte ci vuole la morte di un pagliaccio tra le tue braccia per capirlo anche tu.