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Desidera

Il Teatro nel Baule

drammaturgia: Simona DI Maio e Sebastiano Coticelli
musiche originali: Tommy Grieco
scene: Damiano Sanna
costumi: Gina Oliva
disegno luci: Paco Summonte
foto di scena: Diego Bernabei De Nicola
57' - Campania

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Lo spettacolo

“Aveva l’impressione di aver toccato limbi sconosciuti perché tutto diventava luminoso, le sue mani, i suoi abiti, le ali. Poiché la luce non discendeva dagli astri ma si sprigionava sotto di lui, da quei bianchi cumuli.”
(Antoine Saint-Exupery)

Sidera in latino significa stelle, il De privativo che lo anticipa sta invece a significare una mancanza, una impossibilità, ma allo stesso tempo indica il moto verso quegli astri, verso ciò che è necessario alla vita. Il desiderio è attesa di raggiungere la propria stella, ma è anche scelta; il fuoco del desiderio va nutrito altrimenti nessuna stella brillerà nel firmamento e nessun volo verso un altrove agognato sarà possibile.

Un uomo anziano seduto al tavolo ricorda. Il luogo è quello della memoria, il suo racconto non procede per linee ma per frammenti, rimandi, dissolvenze e immagini. Il desiderio di ritrovare il suo passato, la donna perduta, lo spinge a iniziare una ricerca che, su basi scientifiche, gli consenta di tornare indietro nel tempo e ritrovare il suo mondo perduto.
Ombre e fogli si muovono tra gli oggetti, in mezzo alle cose dimenticate, tra gli incartamenti di motori, il letto bianco e la radio mentre suona un valzer sommesso, come un ricordo portato dal vento e, tra le ceneri del tempo, un aeroplanino di carta vola.