teatrodellerestituzioni
regia Davide Compagnone
anno 2020
attori Davide Compagnone
scheda artistica
Impressioni di viaggio
omaggio a "Lo stereoscopio dei solitari" di J. R. Wilcock
di e con Davide Compagnone
Durata 50 minuti
L'astronauta Mor viene spedito con una navicella spaziale in orbita parabolica, per fare un giro intorno e poi tornare e raccontare quello che ha visto. Cosi gli avevano fatto credere, ma non tornerà mai. Passano gli anni e non riesce a collegarsi via radio con i progettisti della stazione spaziale. Mor decide di fare una ripresa video con la videocamera in dotazione, nella registrazione, dello spazio e delle galassie non dice quasi nulla, fuori è buio e non si vede niente. L'astronauta racconta il suo viaggio, la ripetizione, i sogni e come passa il tempo a immaginare la vita.
Lo stereoscopio dei solitari è un opera irregolare e visionaria capace di creare mondi fantastici, che uscendo dal nulla, comunicano meraviglia, concretezza e profondità. Nelle dimensioni interdisciplinari, Wilcock presenta esseri sconosciuti, irreali e inverosimili per farci vedere attraverso, ciò che ignoriamo di loro e ciò che non sappiamo di noi.
G. Spagnoletti definisce lo scittore:
"Simile ai favolisti delle antiche civiltà perdute, che prescindevano da qualunque tipo di moralità, limitandosi ai graffiti, Wilcock ha l'aria di ribellarsi ai precetti seguiti da un La Fontaine (o da un Fedro). Osserva il possibile delle combinazioni telluriche, terrestri o sociali, e annota il discrimine fra il simile e l'omologo, puntando sull'inafferrabile controversia dell'irrealtà che lotta con se stessa, per non apparire irreale".