Fridamodanza
regia Monica Donati
anno 2021
attori Eleonora Addati, Silvia Addati, Eleonora Bernardi, Eleonora Boccadoro, Chiara Lombardo, Michela Maccarini, Marzia Meddi, Deborah Rapagnani, Valentina Rinaldi, Letizia Virgili
scheda artistica
Tebe.
Dioniso, figlio di Zeus e Semele, torna nella terra della madre, ormai morta, per punire
Penteo, nuovo sovrano della città che si rifiuta di riconoscerlo come Dio ed onorarlo.
Le donne di Tebe, tra cui Agave, madre di Penteo e sorella di Semele, iniziate al culto del
Dio, insieme alle Baccanti, seguaci di Dioniso, renderanno giustizia.
Penteo, caduto nella trappola di Dioniso, andrà, travestito da donna, dalle Baccanti, sul
monte Citerone, e qui nel delirio bacchico, scambiato per un leone, sarà sgozzato dalle
mani di sua madre e smembrato dalle altre donne. Con lui morirà l’ordine costituito.
“E’ finito il tempo di stare acquattate per la paura” gridano le Baccanti incalzate da Dioniso.
Abbandonati i telai, lontane dalle spole, lasciati pettini e prole le donne aprono così la via
al nuovo cercando di dare voce alla libertà di essere ciò che si è.
In scena la potenza del femminile capace di ripensarsi arrivando ad “uccidere ogni residuo di
materno sentire” per poter festeggiare le tante e diverse possibilità di essere.
Il cambiamento che con forza, gentilezza e coraggio può modificare l’ordine delle cose
deve avvenire all’interno di ogni donna ed è per questo che Dioniso viene interpretato da
una donna, è una di loro. Gli occhi che possono imparare prima e insegnare poi a vedere
diversamente il femminile sono proprio quelli delle donne, chiamate a lasciare l’Eden per
una nuvola color libertà.
In un tempo senza tempo, tutto è già successo e tutto deve ancora accadere e ancora si
ripeterà in un ciclo senza fine.
Penteo smembrato dalle mani delle Baccanti è l’inizio del racconto e piano piano, corpo
dopo corpo, la tragedia procede destinata a non risolversi ma a durare ancora e ancora.
“ Venite, venite ancora Baccanti“ invoca alla fine Dioniso consapevole che la vittoria
ottenuta è poca cosa di fronte agli innumerevoli soprusi, alle discordie che nuovamente
nasceranno macchiando di sangue le mani degli uomini e ancora solo le mani di una
donna, quelle della madre, potranno tagliare la testa del leone.
Il femminile, rivelatosi in Dioniso, sarà di nuovo invocato per mutare l’ordine delle
cose….Evoè Evoè.