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SUCK MY IPERURANIO. per una stand-up comedy triste, ironica, potenzialmente straziante

Giovanni Onorato

regia Giovanni Onorato

anno 2022

attori Giovanni Onorato

scheda artistica
Un aspirante comico in lacrime. Un pessimo inizio. Il sentimento dell’estasi e Maria se n’è andata. Non restano che le battute, le battute sì, come antidoto all’autocommiserazione. E poi il pianto, la tragedia e lo schiaffo come antidoto alle battute. C’è una gioia antica negli occhi del comico invisibile a tutti tranne che a lui e forse a chi lo ha amato e forse è questo a rendergli impossibile lasciar andare. Maria se n’è andata “ed io vorrei trovare il modo di spiegarle questa sensazione che ho di camminare come se fosse il primo o l’ultimo giorno della umanità.” Come possiamo esser grati di tutto lasciar andare ogni dolore e ridere e piangere senza chiedere niente e guardare ogni cosa coperta di luce sconvolti e innamorati? Non lo so. Suck my Iperuranio. note di regia: In questa scrittura originale per attore solo, ispirata ai racconti di Heinrich Böll, la stand-up comedy diviene strumento narrativo a servizio della performance: un comico chiuso nella sua stanza sta cercando di dimenticare il suo amore perduto e lo fa sforzandosi di provare i suoi sketch, che non lo fanno più ridere. Sulla scia dello scrittore tedesco, il comico diviene espediente per una visione alternativa della realtà, un po' mistica, un po' infantile, che fatica a farsi strada nel mondo per la sua tragica inutilità e profonda differenza. Delle "Opinioni di un clown" non è rimasto quasi niente, se non il soggetto e l'atmosfera che lo anima, potremmo quasi dire che sia stato un pretesto più che un testo. Il linguaggio è andato spontaneamente verso quella che in gergo si definisce "stand-up poetry". L'ambientazione è spoglia, la musica quasi inesistente, il costume è un pigiama, solo le luci disegnano lo spazio. Lo spettacolo sfida l'attore a tenerlo in piedi.

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