C.U.T. - Centro Universitario Teatrale di Perugia
regia Maria anna Stella
anno 2018
attori Maria Anna Stella
scheda artistica
La performance “Terrae Motus/Motus Animae” è stata concepita ed elaborata da Maria Anna
Stealla, nata e residente a Norcia, presso il C.U.T Centro Universitario Teatrale di Perugia con cui
collabora ormai da sei anni dopo essersi diplomata in Tecniche Teatrali Performative e in Scrittura
Scenica.
Il materiale audio/video più interessante, da lei raccolto nel territorio nursino tra il 2016 e il 2017,
all’indomani del terremoto, per il ciclo di trasmissioni radiofoniche “ Tre Soldi”, mandato in onda dalla
RAI nell’autunno 2017, è stato successivamente elaborato drammaturgicamente nel corso di un
altro anno di lavoro al fine di realizzare un evento performativo unico nel suo genere.
I risultati delle sue ricerche e le testimonianze raccolte in forma di confessione in mesi di attività
sulle ‘sismicità interiori’, opportunamente elaborati in base a princìpi e tecniche proprie della
scrittura scenica, sono stati montati secondo un percorso artistico molto personale, avvalendosi
della consulenza drammaturgica del direttore artistico del C.U.T. Roberto Ruggieri. Questi materiali
sono confluiti a delineare un’antologia di confessioni - una sorta di Spoon River Anthology in versi
liberi - elaborate quasi in forma di epitaffio, concernenti la vita di alcuni residenti nel comune di
Norcia e dintorni, parte dei quali oggi sepolti nel cimitero locale. Quelle narrate da Maria Anna Stella
sono storie di vita di un microcosmo sperduto tra gli Appennini e di un tempo presente già
eternamente trapassato. Maria Anna Stella, in apparenza in modo a volte del tutto fortuito, è stata
coinvolta da personaggi estremamente sensibili e singolari, alcuni di loro già morti a sé stessi, ma
più vivi dei vivi, tutti ricchi di un’umanità in via di estinzione e custodi d’insospettabili segreti, di
pensieri apparentemente irrazionali. Le si sono rivelati fiduciosamente, in assoluta sincerità. Nella
sua performance in modo netto e scarno, Maria Anna Stella è riuscita a restituire ai personaggi la
propria voce, con gesti e posture personali, senza declamazioni e pantomime, secondo uno stile che
può richiamare alla mente la tecnica affabulatrice di Mistero Buffo di Dario Fo. Catapultandoci in una
dimensione ‘altra’, ci racconta la sua esperienza, ricca di questi incontri rivelatori, fortuiti e
occasionali, verificatisi come colpi di fulmine a cielo aperto, quasi a mozzarle il fiato, con personaggi
che hanno consentito alla loro anima di fuoriuscire d’improvviso dalle loro labbra.
Maria Anna Stella vuole riportare il teatro d’arte al servizio di comunità che hanno bisogno di
esprimere le proprie sofferenze anche tramite strumenti artistici, elaborando le proprie emozioni in
modo creativo. Liberare il teatro dai confini angusti della rappresentazione di opere letterarie
affinché ritrovi la propria utilità sociale e spirituale riconnettendosi a processi vitali, alla verità della
vita nel suo fluire, tornando ad essere il luogo dove la realtà stessa viene esaminata nella sua realtà.