PaZo Teatro
regia Amalia Ruocco
anno 2020
attori Amalia Ruocco, Francesco Bocchi, Laura Bruni, Esther Grigoli
scheda artistica
Lo spettacolo nasce da una suggestione offerta dalle Metamorfosi di Ovidio: il lancio di un sasso, lasciato cadere alle proprie spalle. Questo gesto, così semplice e concreto, possiede in se un forte valore simbolico e produce risonanze in diverse culture e tradizioni, dalle pratiche religiose dei templi Buddhisti Taiwanesi alla letteratura tradizionale indiana. Tutte queste suggestioni si fondono nella nostra creazione, che si dispiega, attraverso la danza, l’acrobatica, il Teatro di Figura e d’Ombre, intorno ad una piramide di lycra azzurra, manipolata dall’esterno e dall’interno dagli attori/danzatori, per trasformarla di volta di volta in ciò che rappresenta, da Mare a Montagna, da Ventre materno a Caverna. La narrazione ripercorre simbolicamente e poeticamente la genesi del Genere Umano, e ne segna l’inevitabile destino di perdizione e fallimento, in un Eterno Ritorno di Nietszchiano sapore. Che fine fa allora la Speranza? Resiste nell’incavo di una foglia di palma che diventa barchetta, portatrice di un messaggio fondamentale: non è la garanzia del risultato a perpetrare la vita, ma lo sforzo stesso, il viaggio più che la meta.
La scelta di elementi molto simbolici, di una narrazione non del tutto lineare, di evocazioni del racconto attraverso le immagini, racchiude la volontà di spingere lo spettatore, di qualunque età, a porsi verso la visione abbandonando l’idea di dover “capire” cosa sta accadendo, ma piuttosto “intuire” una suggestione e farla propria, prediligendo durante la visione la fruizione dei contenuti attraverso la dimensione emotiva e posticipando il momento della comprensione intellettuale, se ce ne fosse bisogno anche con l’aiuto degli attori stessi.