Monica Luccisano
regia Monica Luccisano
anno 2017
attori Alessandro Federico, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia, Maria Grazia Solano
scheda artistica
L’Alzheimer è considerata una delle emergenze del futuro: nel mondo sono 47 milioni le persone colpite, ogni tre minuti una persona si ammala di Alzheimer.
“Siamo in un luogo non definito, forse è una casa di cura per anziani, forse è uno spazio della mente, un luogo preciso del cervello umano: la sede dei ricordi. Nell’arco di una giornata scandita nei suoi diversi momenti – il mattino, l’ora del pranzo, l’ora del riposo, l’ora della ginnastica, l’ora della televisione, l’ora delle visite, l’ora di cena, e la notte – due donne e due uomini scambiano parole su ciò che resta della propria memoria, della propria esistenza, in una continua alternanza di leggerezza e dolore, tra le fragilità fisiche e spirituali dell’ultimo atto della vita.”
Questo si legge nelle note di sala, ma ciò che si vede sul palcoscenico conduce oltre: sono quattro attori nel fiore degli anni, vestiti in abiti eleganti, immersi nella apparente inattaccabilità della prestanza fisica e della bellezza, diventano veicolo del dramma dei ricordi che svaniscono, dell’inciampo delle parole, del frangersi del senso di ciò che si tenta di raccontare, come di ciò che si rappresenta, e di un’intera esistenza destinata ad essere cancellata.
Con apprensione, e con tenerezza, emerge il resiliente (residuo) attaccamento alle cose e agli affetti, seppure nell’evanescenza dei ricordi: sono come "bolle di sapone" che galleggiano davanti agli occhi.
Quattro menti, all'interno delle quali vagano inquieti i ricordi, si aggirano in una scena costellata di cubi luminosi, dalla geometria variabile, dalla suggestiva luce bianca come bianca è la zona del cervello colpita dall’Alzheimer, o la pagina della memoria dove non compare più alcun segno.
Più che alla fenomenologia della malattia, lo spettacolo guarda a quella zona bianca, che via via, tra lo smarrimento dei tasselli del passato, diventa l'unico inesorabile presente.