"Teatro della Polvere"
regia Luca Cicolella
anno 2020
attori Luca Cicolella, Ilenia Maccarone, Simona Ianigro, Igor Chierici, Mimmo Padrone, Bruno Ricci, Stefano Corsi, Sara Maldera.
scheda artistica
GLI INNANORATI
"Specchiatevi, o giovani, in questi innamorati ch’io vi presento;
ridete di loro, e non fate che si abbia a rider di voi."
C. Goldoni
In una società contemporanea in cui i rapporti sociali, specialmente fra i più giovani, si appiattiscono superficialmente anche a causa di una mancanza di abitudine alla comunicazione reale, le parole di Goldoni risuonano e ritornano di prepotente attualità.
La difficoltà comunicativa dei nostri giorni si riduce a una comunicazione veloce e virtuale spesso intermediata da influenze familiari e modelli che non permettono, spesse volte, a un giovane di esprimere quello che sente e vuole realmente per affermare la sua personalità.
In questo senso, questa commedia, si rivela in tutta la sua teatrale e quindi antropologica, universalità: scritta e rappresentata verso la metà del 1700, parla di due giovani molto più vicini alla nostra attualità di quel che pensiamo; due giovani che pur appartenendo ad un ceto sociale medio-alto non sono economicamente indipendenti, e devono chiedere il permesso ad altri per sposarsi; due giovani che dicono di amarsi ma spesso e volentieri cercano di ferirsi, per egocentrismo, gelosia o rabbia; due giovani che impareranno nel corso della vicenda come l’amore non sia sempre facile e richieda di mettere in un angolo le parti più brutte della propria anima.
Come in tutti i classici immortali della storia del teatro, anche in questo splendido lavoro di Goldoni, nell’osservare i personaggi muoversi sulla scena, sarà inevitabile portare la riflessione su noi stessi e sulla società attuale.
E’ proprio questo aspetto, che invita a guardare a questo testo come un’occasione di realizzare un prodotto molto più “contemporaneo” che “classico”, che ha mosso il nostro interesse nel rappresentarlo e nel proporlo soprattutto agli spettatori più giovani.
Perché il Teatro possa tornare a fungere da specchio e “riflessione” per la società e per il pubblico, soprattutto, appunto, per il pubblico del futuro.