Teatro dell'Elce
regia Marco Di Costanzo
anno 2019
attori Erik Haglund, Stefano Parigi, Monica Santoro
scheda artistica
Lo spettacolo è una versione per la scena de La coscienza al bando, carteggio pubblicato negli anni Sessanta, in cui la causa è quella anti-nucleare e a confrontarsi con essa sono Günther Anders, un intellettuale engagé, e Claude Eatherly, il pilota americano che ha dato il via libera al rilascio della bomba su Hiroshima, internato in un ospedale psichiatrico a seguito delle difficoltà di reinserimento nella società civile.
“Little boy” è il nome in codice della bomba di Hiroshima. Little boy, il fanciullino: il maggiore Claude Eatherly al momento della missione su Hiroshima ha 27 anni non compiuti. L'esplosione di “Little boy” causa istantaneamente la morte di circa 70.000 persone. Altrettante rimangono ferite. Successivamente, a causa delle radiazioni, il numero totale delle vittime sale a circa 200.000.
Non so se (...) Le abbiano raccontato tutta la mia storia. Sono il pilota che ha guidato, nella seconda guerra mondiale, la «missione atomica Hiroshima», e da allora la mia coscienza è stata tormentata dai rimorsi. Mi sono reso colpevole di atti antisociali perché, nella confusione in cui mi trovavo, cercavo in tutti i modi un castigo.
(Claude Eatherly, Lettera 28 del 22 aprile 1960)
Günther Anders, filosofo e scrittore, tra i fondatori del movimento anti-nucleare in Germania, viene a conoscenza della situazione di Eatherly leggendo per caso un articolo sulla rivista Newsweek nel 1959. Agli occhi di Anders Eatherly appare subito come l'anti-Eichmann: egli ha conservato la sua coscienza e non riesce a tacitare il rimorso.
Caro signor Eatherly,
Lei non conosce chi scrive queste righe. Mentre Lei è noto a noi, ai miei amici e a me. Il modo in cui lei verrà (o non verrà) a capo della sua sventura, è seguito da tutti noi (che si viva a New York, a Tokyo o a Vienna) con il cuore in sospeso.
(Günther Anders, Lettera del 3 giugno 1959)
In LITTLE BOY gli attori tessono un’azione ambigua, vivace e surreale. Quattro personaggi (Günther, sua moglie, Claude, la sua dottoressa) si muovono in uno spazio spalancato sull’abisso di un’Apocalisse imminente; si confrontano, a colpi di lettere, sulla via da seguire per la salvezza dell’umanità. Investiti di una missione fatale, le quattro figure cercano risposte a dubbi funesti: ciò che l'essere umano fa e desidera come individuo è in opposizione con ciò che egli fa e desidera come membro della specie? La dedizione a una causa è materia da santi o da folli?
Altre info: https://www.teatrodellelce.it/produzioni/little-boy/