Finalista In-Box Verde
dDiSLESƧI-Che!? ovvero Viaggio nel mondo di un di un DSA
Drammaturgia e regia
Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza
Con Cristina Florio e Federico Raffaelli
Aiuto regia Marianna Marzi
Illustrazioni Fabio Leonardi
Scenotecnica Gabriele Buonuomo
Consulenze musicali Carlo Bosco
Luci e suoni Alessio Tanchis
Costumi Desirèe Costanzo
Attrezzeria Rachele Voliani
Foto di scena Paolo Signorini
Età: dagli 8 anni
Durata: 50 minuti
fotografie: Nesh Zairi
Partendo da un lavoro di documentazione e ricerca sul fenomeno della dislessia, che ci ha permesso di indagare gli aspetti più intimi legati alla alle percezioni e alle emozioni vissute dai soggetti affetti da DSA, la compagnia L’Orto degli Ananassi ha maturato l’idea di mettere in scena uno spettacolo per ragazzi che racconta in modo immaginifico e coinvolgente l’universo della dislessia, con l’intento, oltre che si sensibilizzare al tema, di insegnare ai suoi spettatori a guardare il mondo attraverso gli occhi di un DSA.
La Storia
Una madre, Mirtilla, alle prese con un imminente sfratto e un giovane figlio, Martino, che
ormai da qualche tempo vive lontano da lei, che torna nei luoghi della sua fanciullezza per
aiutarla a gestire la difficile situazione. Rivedere la casa natale, come la ritrovata vicinanza
con la madre, porteranno Martino a ripercorrere con l’immaginazione le tappe della propria
infanzia complicata, quando, bambino apparentemente turbolento, pasticcione e si sarebbe
detto non molto istruito, viveva le sue giornate in una classe nella quale riusciva solo farsi
notare come “pecora nera”. L’insegnante, i compagni, lo schernivano per le sue evidenti
difficoltà: non sapeva leggere bene, confondeva sempre i numeri e scriveva malissimo. La
sentenza è unanime: ASINO PATENTATO! A portare ulteriore scompiglio, la presenza
misteriosa di due mani, rosse, impertinenti e dispettose, che presto si riveleranno essere la
personificazione del disturbo da cui il ragazzo è ignaramente affetto: la DISLESSIA.
Accompagnato dalla loro guida, un po’ invadente, ma gioiosa e piena di divertenti quanto
improbabili sorprese, il ragazzo scoprirà (e lo spettatore assieme a lui) i meandri di questo
disordine sconosciuto ai più. Solo quando sarà stato in grado di riconoscere, e avrà imparato
a convivere, con i loro costanti, involontari, trabocchetti, il ragazzo diventerà abile nel
risolvere con creatività ed ingegno le differenti situazioni di difficoltà che potrà incontrare,
riguadagnando così la fiducia in se stesso e il rispetto degli altri, per scoprire infine di avere
tutti le risorse necessarie per aiutare madre a ritrovare la serenità perduta.
Il linguaggio
Il linguaggio usato è caratterizzato da una vivace tessitura musicale (costituita da brani
selezionati nel vasto repertorio di musicisti di chiara fama storicamente riconosciuti come
dislessici) che fa da ossatura ad una drammaturgia di gesti ed immagini, resa ancora più
sorprendente e visivamente affascinante dall’uso di libri pop-up e dal teatro delle ombre,
che contribuiscono a restituire la dimensione in qualche modo “alterata” della percezione del
nostro protagonista. Uno spettacolo che offre a tutti gli spettatori uno sguardo più
approfondito sul mondo dei DSA oltre che iniettare fiducia e volontà nel modo di affrontare le
difficoltà e le incognite che potrebbero manifestarsi durante il cammino di una vita, scolastica
e non solo.